Ma ancor più sono fiero dell’articolo che presentava questa mia idea sulla rivista Gente Motori N° 11 del Novembre 1977 con il titolo: Un’idea intelligente: se le auto fossero più alte? Quello scritto riportato qui di seguito fu una lucida intuizione per lo più non recepita dai managers dell’epoca. Oggi a distanza di quasi trent’anni, il boom delle monovolume, di tutte le taglie, conferma che quella intuizione era azzeccata e avvallata da solide motivazioni: Altro che fantasiosi prototipi futuristici sbandierati nei vari saloni!
LE MOTIVAZIONI CHE ACCOMPAGNAVANO IL MODELLO DA ME PRESENTATO SU “”GENTE MOTORI” INTEGRALMENTE RIPORTATE.
L’idea di questo veicolo è nata dall’esigenza di trovare una dimensione a misura d’uomo applicata ad un’autovettura. Essa prende forma da un concetto nuovo di spazio che scaturisce dall’analisi dell’evoluzione che il mezzo di trasporto (automobile) ha subito negli ultimi trent’anni e dalla critica dei risultati odierni di questa evoluzione. La critica si rivolge |
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soprattutto all'abitabilità delle vetture odierne ancora scarsa e non consona alle esigenze di una famiglia media per le varie utilizzazioni di lavoro e di svago. In secondo luogo è stata presa in esame l'accessibilità che non consente una facile entrata- uscita dall'abitacolo. Ciò è dovuto sprattutto a carrozzerie piuttosto basse che mediamente non arrivano alla spalla di una persona eretta. D'altro canto è stato considerato che l'evoluzione tecnica odierna delle sospensioni, dei pneumatici, dell'impianto frenante e della stessa carrozzeria, consentono una distribuzione dei pesi diversa da quella classica. Per ultimo è stata esaminata l'evoluzione ambientale in cui l'auto si trova, che non permette eccessivi ingombri né alte velocità. In conseguenza di ciò è stata concepita una carrozzeria notevolmente più alta dello standar medio, aumentando quindi il volume, la capacità di carico e l'accessibilità, senza alterare l'ingombro al suolo. Ciò può essere oggi realistico perché la sopra citata evoluzione tecnica può consentire una normale stabilità e sicurezza di marcia, dato che la voce “velocità“ non è più la principale meta da raggiungere.
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